Ipovisione: cos’è e perché è importante riconoscerla

L’ipovisione è una condizione visiva molto limitata, che impedisce il normale svolgimento della vita quotidiana: si parla di un’acuità visiva inferiore ai 3/10

Molto invalidante e problematica, l’ipovisione è una limitazione visiva importante in grado di coinvolgere la parte centrale, periferica oppure mista della propria capacità visiva. Nello specifico può colpire la fascia d’età più adulta compreso, il più delle volte, tra i 65 e gli 84 anni.

In grado di svilupparsi anche in seguito ad altre patologie, l’ipovisione è una condizione spesso irreversibile: non può essere risolta” con terapia chirurgica e/o correzione ottica, limitando la vita quotidiana del soggetto che ne soffre, nella sfera sociale, privata e lavorativa.

Tuttavia, essere ipovedenti non significa “non vedere” del tutto, differenziandosi quindi dalla cecità totale o parziale, ed esistono soluzioni in grado di “alleviare” il problema: scopriamo insieme in quali casi ci può coinvolgere.

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Chi è l’ipovedente?

Innanzitutto, viene definito ipovedente chi possiede:

  • Acuità visiva non superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio che vede meglio nonostante la migliore correzione ottica;
  • Residuo perimetrico binoculare inferiore al 60%.

Dunque, i soggetti interessati da “vista fragile” non riescono a vedere bene già da breve distanza: ad esempio sono in grossa difficoltà anche nel vedere i dettagli del viso di una persona, oppure non riuscendo a riconoscere i colleghi anche fuori dal contesto lavorativo. Anche solo leggere un libro può diventare faticoso.

Al mondo sono circa 246 milioni di ipovedenti nel mondo e più d i 1,2 milioni solo in Italia (fonte: IAPB dati del 2016).

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Le cause dell’ipovisione: fattore di rischio legato a malattie degenerative

L’ipovisione può insorgere in seguito a vari fattori (siano essi congeniti o acquisiti). La vista si può ridurre fortemente in seguito a malattie che possono colpire cornea o retina, fino anche al nervo ottico, aggravandosi in seguito a malattie gravi dell’occhio. Tra le cause più comuni, ci sono le patologie che interessano la retina, come:

  • Degenerazione maculare: malattia degenerativa della macula legata al processo d’invecchiamento dell’occhio;
  • Retinopatia diabetica;
  • Edema maculare;
  • Glaucoma avanzato;
  • Retinite pigmentosa.

Le patologie vanno ad aggravare la problematica, a tal punto da ridurre drasticamente la vista e la qualità visiva, ma possono anche verificarsi in seguito ad eventi di natura traumatica che coinvolgono strutture dell’occhio.

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Come affrontare la condizione di ipovedente?

Oltre ad essere limitante, l’ipovisione può creare in chi ne soffre anche disagi psicologici, essendo in grave difficoltà non trovando l’autonomia anche per uscire da soli e avere paura ad attraversare la strada.

Sono situazioni purtroppo comuni in chi è ipovedente e che purtroppo non è possibile risolvere: non è possibile riacquistare totalmente la vista perduta, né correggere completamente questa condizione con interventi chirurgici.

Eppure, esistono alcune tipologie di occhiali e lenti che possono fare in modo di imparare a sfruttare al meglio il proprio “residuo visivo” attraverso occhiali che consentono all’ipovedente di migliorare le condizioni nei rapporti sociali e favorendo una più piena integrazione nella società.

Ottica Belvedere è in grado di aiutare i soggetti con “vista fragile” e accompagnarli in un percorso di ripristino delle proprie abitudini visive attraverso ausili ottici specifici. Tali ausili, riescono a permettere al soggetto in questione d’alleviare i disagi quotidiani sfruttando al massimo, e in un modo nuovo, il residuo visivo che ancora può essere utilizzato.

La vista fragile ha bisogno di aiuti concreti.

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