“Non vedo bene quando guido di notte”, “i fari mi abbagliano!”, “i segnali sono sfocati”. Sono solo alcune delle frasi che spesso ci sentiamo dire dai nostri clienti che avvertono disagi durante la guida notturna. Ma cosa significa? Quali sono le cause e i trattamenti?
I problemi di guida notturna sono una difficoltà tutt’altro che superficiale a cui dover prestare attenzione. Soprattutto perché una luminosità più scarsa, abbagliamento, difficoltà nell’acuità visiva e nel mettere a fuoco sul lontano, possono generare altissimi rischi d’incidenti.
Tuttavia, molto spesso le cause della cecità notturna possono essere svariate: dalla più risolvibile alla più grave. Le problematiche sono dunque del tutto soggettive, con soluzioni indicate per risolvere il fenomeno o (nei casi più gravi) tenerlo sotto controllo.
Dunque occorre avere occhiali specifici per la guida? Occorre effettuare una nuova visita specialistica? Scopriamolo insieme.
Principali sintomi della difficoltà di guida notturna
Su 34 milioni di conducenti, circa 17 milioni hanno difficoltà a vedere di notte secondo uno studio britannico, con un tasso di mortalità per incidenti notturni tre volte superiore rispetto al giorno. Sicuramente, alcuni tra i sintomi del problema sono:
- Abbagliamento provocato dai fari: abbaglianti e fendinebbia possono produrre effetti negativi sebbene aumentino la visibilità. È uno dei principali motivi per cui i conducenti hanno difficoltà a vedere di notte. L’abbagliamento inoltre può distrarre, irritare gli occhi e ridurre il tempo di reazione;
- Difficoltà nel vedere il cruscotto e i segnali stradali: non riuscire a vedere il cruscotto, l’orologio, il pannello strumenti, il gps e altri piccoli segnali in auto (difficoltà sul vicino) e i segnali come cartelli stradali, detriti, ma anche ciclisti e pedoni (difficoltà sul lontano);
- Cecità notturna: presenza di aloni o riflessi intorno alle luci, visione offuscata o alta sensibilità alla luce.
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Cause e soluzioni per la guida notturna
Sicuramente, con problematiche del genere, è importante tenere sotto controllo la propria vista effettuando controlli frequenti soprattutto quando si soffre di difetti visivi gravi. Ciò nonostante, molti di questi sintomi sono ricollegabili a problematiche risolvibili.
In molti casi, la cecità notturna, può essere provocata anche da una carenza alimentare di vitamina A (o retinolo) una molecola che riveste un ruolo di primaria importanza nel meccanismo della visione. Tale mancanza può essere provocata anche da un’insufficiente apporto alimentare, oppure da un mancato o da un ridotto assorbimento a livello intestinale.
In altri casi, per quanto riguarda la difficoltà di mettere a fuoco il cruscotto, potrebbe un principio di presbiopia. Soprattutto nel caso la vista in cui si offuschi in maniera troppo frequente consigliamo di fissare un appuntamento con il proprio oculista di fiducia per un controllo visivo.
Differente discorso riguarda la cecità notturna: sebbene possa indicare solo il bisogno di nuove lenti da vista o il bisogno di sostituire le lenti a contatto, potrebbe essere anche il segnale di un incipiente cataratta, o di un glaucoma. Spesso la cecità notturna può essere trattata con nuove lenti correttive, ma il trattamento dipende in ultima analisi dalla causa sottostante.
In ogni caso, come si può migliorare la visione notturna? L’abbagliamento provocato dai fari indicherebbe il bisogno di lenti con anti-riflesso, realizzate soprattutto per limitare il fenomeno. Soprattutto se in presenza di difetti visivi anche non importanti come una leggera miopia.
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Un’altra opzione riguarda le lenti progressive. Se si parla di difficoltà a vedere il cruscotto o il GPS chiaramente e a leggere i segnali stradali da lontano, queste lenti possono aiutare. Le lenti progressive consentono di vedere bene a distanze vicine, medie e lontane, combinando diverse gradazioni, consentendo una migliore visione durante la guida notturna, e una maggior sicurezza nel controllo del proprio veicolo in qualsiasi occasione.
In conclusione è sempre meglio effettuare una visita di controllo o parlarne con il proprio medico.
